Tecniche segrete esposte in evidenza

Leggendo Krishnamurti ho incominciato a sospettare che la mia ricerca intellettuale avrà ben un senso ma in fondo in fondo serve per scappare, darsela a gambe davanti ad un pericolo incombente. Il pericolo è ‘quello che è’, così chiama talvolta l’Essere, l’Io sono, il nostro autore. E ne ho avuto conferma leggendo ‘Kundalini e Chakras’ di Genevieve Lewis Paulson. Ancora una tecnica più o meno segreta esposta in evidenza… ancora un metodo per giungere al Sé ispirata da non ben definiti ‘Esseri’ e dalla ancor meno specificata ‘esperienza personale’. Niente di nuovo sotto il sole ma certamente esposto con cura e semplicità, corredato di esercizi e tecniche varie al punto che verrebbe da dire che più semplice di così non si può: risvegliare il potere serpentino sembra quasi un ‘gioco da ragazzi’ se non fosse che, di tanto in tanto, l’autrice stessa inserisce una preparazione preliminare, un se condizionale che ci riporta a terra allontanandoci irrimediabilmente da quel tanto ben di dio che ci viene prospettato.
Verità elementari esposte in evidenza di cui in gran parte sono pienamente convinto anche se i 20 – 25 anni per venire a ‘capo’ della situazione li eleverei a 40 facendoli corrispondere all’esodo ebraico vista la provenienza abramitica della mia religione di origine e per non perdere ogni speranza…
In fondo non ci credo più. Non ci credo più che un metodo, una teoria, un nuovo sapere possa tirarmi fuori dal fango che tarpa le ali alla mia anima… Tutti quei se condizionali sommati assieme sono una montagna inaccessibile. Sono la personalità che non vuole saperne di cedere il passo ad altro da sé… e non certo dall’oggi al domani. Maslow ha rappresentato quei ‘se’ nella nota scala o piramide dei bisogni. Quei ‘se’ sono come anelli di una catena da cui ci si libera solo per esperienza vissuta. Tuttavia non è l’esperire in se che ha importanza quanto cosa ne facciamo di quella esperienza affinché non si riduca ad una mera ripetizione maniacale indice inequivocabile di nevrosi. E questo vale anche per gli scalini di Maslow dai quali una volta gratificato lo specifico bisogno si dovrebbe sentire quasi in automatico il desiderio di accedere al successivo elevandosi culturalmente e animicamente. Purtroppo non sempre quella gratificazione segue vie moralmente ed eticamente ineccepibili che Assagioli giudicava come le uniche realmente percorribili per procedere oltre.
Le tecniche, segrete o meno, hanno certo la loro importanza. La loro proliferazione editoriale e di mercato lascia però sorgere il dubbio che dietro a tanto clamore pubblicitario e convenienze economiche vi sia la complicità di chi si lascia menare per il naso continuando a fiutare un profumo che non lo porterà mai al tanto desiderato ‘pasto sacro’ e che annusando a destra e a manca alla fine semplicemente morirà affamato. A proposito di segreti che poi finiscono quasi sempre per orbitare attorno alla tanto famigerata sessualità, e non ne è certo esente anche il libro della Genevieve Lewis Paulson , Julius Evola nel suo insuperabile ‘Metafisica del sesso’ ha scritto: “non vi è tecnica amatoria che nello stesso dominio del «piacere» possa condurre a qualcosa di interessante, di intenso e di qualitativamente differenziato senza premesse d’ordine interno, psichico. Queste essendo presenti, il contatto di una mano può talvolta dare più ebrezza che ogni sapiente attivazione di «zone erogene»”.(p.32)