Schizoid Man 3


Di tanto in tanto torno a fare qualche giro nel web alla ricerca di approfondimenti sulla personalità schizoide o carattere schizoide come preferisce la bioenergetica. Mi meraviglio ogni volta di trovarci qualcosa di stimolante ma forse dovrei semplicemente congratularmi con me stesso perché mi convinco sempre di più che quello che trovo è semplicemente quello che sono pronto a ricevere. E’ come trovare il libro giusto al momento giusto… magari l’ho comprato anni prima ma giunge inesorabile il suo momento… questo non esclude letture fatte superficialmente che non portano a niente (per fortuna sempre di meno) o libri comprati per sbaglio che fanno solo bella mostra all’incauto lettore di mezzo libro all’anno che le statistiche ci snocciolano di tanto in tanto.
Ho trovato un forum giusto dove diversi schizoidi si confrontavano sulle loro esperienze. Un po datato ma sempre attuale perché uno schizoide che decide di aprire il libro della sua vita è un accadimento da non sottovalutare sia per la crescita personale di chi parla e di chi ascolta, sia per l’avanzamento effettivo della conoscenza di questa complessa personalità… E si! Perché come confessò Lowen (‘Il linguaggio del corpo’) chi vive nella medietà della vita quotidiana attuale difficilmente è in grado di penetrare in questo modo di vivere e di essere.
Ho trovato anche un fantastico pezzo di un esperto in bioenergetica, Franco Gaspari, che ha messo su un Centro di liberazione corporea a Vicenza (attualmente non operativo sul piano collettivo) che pur ripercorrendo a grandi linee quello che scrive Lowen ci ha messo del suo dando, perlomeno a me, nuovi spunti conoscitivi e inchiodandomi per altri ad alcuni aspetti del carattere schizoide che fino ad ora avevo contattato fuggevolmente (traduci: ‘evitato’). Il primo e più duro da mandare giù è che lo schizoide studia, studia, studia ed ha sempre qualcosa da approfondire (non ve ne eravate accorti?) pur di non confrontarsi con la realtà! Mi sono sentito centrato al cuore: in poche parole il Gaspari ha tolto il terreno sotto i piedi di quella ricerca intellettuale che dà un po di senso alla mia vita!
A dire il vero avevo iniziato a sospettarlo da un bel po’ e la recente lettura di Krishnamurti (Jiddu) aveva contribuito non poco a farmi aprire gli occhi. Ma con l’articolo di Franco Gaspari (schizoide anche lui: reo confesso) la ‘ferrata’ non mi ha lasciato scampo: ho abboccato come quelle trote seminate la sera prima per la felicità dei pescatori dilettanti. La frase incriminata che non mi ha lasciato scampo: “Nel caso dello schizoide il suo copione specifico è direttamente collegato al bisogno di eliminare la sensazione di vuoto che sente dentro di sé. Gli schizoidi pensano che l’unico modo per evitare il vuoto che sentono sia quello di ‘aumentare il loro bagaglio di conoscenze’. Il tipo schizoide ritiene di poter proteggere la propria vita essendo ‘informato su tutto’, in maniera più dettagliata possibile. Le informazioni che prende al mondo esterno e immagazzina non bastano mai. I tipi schizoidi hanno sempre bisogno di un altro corso, di un altro libro, di ancora un altro diploma, di un ulteriore approfondimento della questione, di ascoltare quell’argomento un’altra volta, e così via.”
Questo è il punto che mi ha colpito al cuore… Ma che dire dell’illusione dello schizoide di essere un Santo e della dura realtà di essere un ‘Buddha non-illuminato’ (locuzione che Gaspari riprende da Wilber senza indicarne con precisione la fonte)? Anche questa è una vecchia storia che richiede necessariamente un adeguato approfondimento…
Lavis, 18/11/2020
Fernando Potì