Bollettino nautico

Cari psiconauti che visitate questo sito siete approdati in un porto di transito per naviganti battenti bandiera ‘psicosintesi’.
Potete stazionare per un po’, prendere quello che vi serve, lasciare qualche segno del vostro passaggio o qualche prezioso dono della vostra esperienza, ma poi siete pregati di lasciare il porto per altri lidi.
Non affezionatevi troppo perché qui ognuno è preso dal suo percorso – come nel verso del salmo davidico “Vigilavi et factus sum sicut passer solitarius in tecto” – e accetta solo compagni di viaggio provvisori.
Niente maestri, al massimo qualcuno un po più avanti nel percorso. Se poi è un vero Maestro – come Roberto Assagioli – tanto meglio perché in questo caso è lui che ci impedisce di identificarci passivamente. Il quale, peraltro ci ha consigliato di rivolgerci alla nostra personalissima guida interiore “che non manca mai agli uomini di buona volontà”.
Questo non significa comunque che riteniamo inutile la formazione come quella proposta dall’Istituto di Psicosintesi o da altre associazioni che si ispirano alla psicosintesi, tutt’altro! Chi scrive ha frequentato un corso triennale per counselor psicosintetico dell’Istituto Internazionale di Psicosintesi Educativa traendone notevole beneficio per il proprio percorso personale al punto da ripeterlo volentieri, per intero, come tutor di una classe.
Il viaggio del ‘conosci te stesso’ è solitario nel senso che solo tu puoi scoprire la tua unicità anche se il percorso è lungo e pieno di insidie che da noi stessi ci tendiamo (è il rischio del metodo soggettivo direbbe il Kremmerz). La prima di queste trappole è appunto quella di poter fare tutto da soli magari studiando approfonditamente le difficoltà che ci ostacolano nell’esprimere le nostre potenzialità per farcene una ragione e pensando con ciò di averle superate: “Il guaio – scrive Scardovelli in Subpersonalità e crescita dell’Io – è che queste teorie sono generate dallo stesso tipo di pensiero che provoca i disturbi, quindi più che a risolverli servono a mantenerli o ad aggravarli”.
A questo serve il confronto e, sopratutto , il lavoro di gruppo quando questo è condotto in modo adeguato.

Caduta di Icaro di Pieter Bruegel il Vecchio

La formazione ha dunque una funzione essenziale, quando non si limita all’informazione, e introduce, con tecniche adeguate, a confrontarsi con il proprio mondo interiore aprendo un dialogo che ci accompagnerà per tutta la vita.
Noi ci limitiamo a fare da porto di passaggio, ad ospitare chiunque sia in mare a navigare col bello e col cattivo tempo, possibilmente a dare un po di conforto facendo sapere che altri stanno percorrendo o hanno percorso o percorreranno gli stessi mari e un po’ di solidarietà ogni tanto non guasta. Se poi qualcuno vuole iniziare da solo perché le sedi dove si fanno i corsi sono lontane, o per qualsiasi altro motivo, saremo lieti di poter svolgere una funzione sostitutiva di servizio come meglio possiamo, spirito col quale abbiamo costruito questo blog.
Psiconauti, lasciate un pegno del vostro passaggio che ci parli della vostra esperienza per aiutare altri nel loro cammino da ‘pellegrini dello spirito’ e magari evitargli qualche brutta caduta come quella di Icaro perché, come si sa, anche dalle esperienze degli altri si può imparare.
Scritto da Fernando Potì il 24 maggio 2018