Per migliorare la qualità dei rapporti umani


Per me che di tanto in tanto sottovaluto etica e morale, che ho bisogno di pungoli continui per ritrovare ideali e buone intenzioni e che sento l’empatia come un sentiero inaccessibile di alta montagna, è stato un grande sollievo leggere la Relazione Assagioli: ‘Contributo della psicologia ai retti rapporti umani’ (reperibile su www.psicoenergetica.it). Testo che travalica ogni confine perché guarda alle vicende umane, alla nostra vita quotidiana, da una prospettiva che non ha tempo, non ha spazio, non ha confine alcuno; in sintesi da una prospettiva transpersonale, quella del Sé assagioliano, ma che si cala in questa quotidianità sofferta ed esaltante, con lo strumento della ‘migliore’ psicologia moderna, per separare uno stato passivo di sudditanza, perlopiù inconsapevole, a luoghi comuni divisivi, dalla difficile assunzione di responsabilità di iniziare un percorso di separazione da quei vecchi luoghi comuni sempre più costosi e antiecologici sul piano personale e collettivo.
Questo scritto di Assagioli mi ha fatto anche ritornare alla mente il detto: “La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni”. Intendendo per inferno la vita sofferta che conduciamo ogni giorno per effetto di comportamenti fondati su falsi presupposti ed ancor più su bugiarde prospettive.
In sostanza Assagioli smonta, pezzo per pezzo, l’illusione collettiva “che per agire bene verso gli altri bastino i principi morali, gli ideali elevati, l’intenzione buona e l’amore, ossia quel sentimento emotivo e personale a cui si vuole dare questo nome. Dobbiamo invece renderci ben conto – continua Assagioli – che con tutte quelle belle cose sono stati e vengono continuamente commessi errori grossolani, è stata e viene prodotta una somma incalcolabile di sofferenze umane non necessarie. Ciò avviene in tutti i campi della vita umana: nella religione, nella morale, nella vita nazionale, nella scuola”.
Tutto ciò “dipende da mancanza di senso e di conoscenza psicologici” che si articola in tre cause.
– La prima causa concerne “l’ignoranza dei propri moventi inconsci” fondata sul fatto sconcertante “che quasi sempre le nostre scelte sono pesantemente condizionate da impulsi emotivi non di rado opposti a quelli di cui siamo coscienti”.
– La seconda causa è “l’incomprensione degli altri” conseguenza della molteplicità dell’animo umano nonché della differente tipologia di appartenenza (aggiungerei per i tempi attuali: della differente cultura di origine).
– La terza causa è “la generale ignoranza delle leggi che regolano le energie psichiche e dei metodi per dirigerle e utilizzarle, nell’autoeducazione, nell’educazione e in ogni genere di rapporti umani”.
Assagioli ritiene che la psicologia moderna ‘nei suoi aspetti migliori’ è in grado di offrire mezzi efficaci per eliminare queste tre cause di errori nei rapporti umani e le loro dolorose conseguenze. Per porre rimedio alla prima causa è necessaria l’esplorazione dell’inconscio mediante i metodi psicoanalitici che permettono “di scoprire e smascherare i moventi segreti dei nostri atti dovuti a complessi e a ‘fantasmi’ celati nell’inconscio, e quindi di non essere dominati da essi nel nostro comportamento con gli altri”.
Per ovviare alla seconda causa la psicologia differenziale (in particolare dei cicli di vita e della tipologia) ci da strumenti adeguati allo scopo.
Per eliminare la terza causa Assagioli accenna ad una psicoenergetica ancora in fasce di cui richiama i principali capisaldi che sono: 1. la trasformazione e sublimazione delle energie psichiche in cui si riconosce ad esse una plasticità tale da far si che mutino in continuazione le une nelle altre e la conseguente possibilità di intervenire soggettivamente in questo processo per indirizzarlo consapevolmente; 2. identificazione e dominio superiore, in cui la suddetta plasticità delle energie psichiche e la possibilità di intervento soggettivo vengono stigmatizzate in uno dei più noti assiomi della psicosintesi in base al quale siamo dominati da tutto ciò in cui ci identifichiamo e, viceversa, possiamo dominare tutto quello da cui ci disidentifichiamo. Questo assioma, nel suo aspetto operativo, per il quale la psicosintesi mette a disposizione numerose tecniche, apre la strada alla scoperta del nostro “vero Io”.
Infine Assagioli fa presente che raggiunto un certo grado di psicosintesi personale occorre attivarsi per una psicosintesi interindividuale o relazione poiché gli individui isolati non esistono. Ma anche per un fatto progressivo di notevole importanza: perché l’esterno, ed i rapporti con gli altri in particolare, sono lo specchio esatto del nostro mondo interiore, ci rimandano in altre parole quello che veramente siamo e sono quindi un ‘maestro’ che ha molto da dirci sulle illusioni che continuiamo a coltivare a patto da essere in grado di accettare la lezione per acquisita familiarità del nostro inconscio e per aver imparato a dialogarci.
Ma c’è qualcosa che in questo documento non viene menzionato. Sono le leggi della psicodinamica di cui il nostro autore ci ha fatto dono successivamente ne ‘L’atto di volontà’. Le leggi della psicodinamica sono uno strumento prezioso per iniziare quel processo di graduale trasformazione di noi stessi e conseguentemente per migliorare la qualità dei nostri rapporti umani. Non è certo un caso che nel programma del corso di coaching psicosintetico (2019) tenuto dalla Psychosynthesis Coaching Limited in collaborazione con l’Istituto Internazionale di Psicosintesi Educativa è previsto tra le altre “Il modello delle giuste relazioni” che al documento di cui sopra fa implicito riferimento.
Lavis, 26 febbraio 2019
Fernando Potì