Natura meravigliosa e misteriosa

Continua a meravigliarmi questa scienza applicata. Una meraviglia senza fine a partire da questo oggetto tutto speciale che è lo smartphone… meraviglia che richiede un attimo di attenzione per un confronto tra passato e presente, e, qui, l’età ha un ruolo importante. Per i giovani è qualcosa di ovvio: l’abitudine “innata” crea quotidianità, dipendenza, assuefazione oltre ad altre possibili “usanze”.

L’utilità dell’oggetto è indubbia e, ormai, necessaria; le potenzialità sembrano infinite. Ci dimentichiamo tuttavia che la scienza che ha prodotto lo smartphone è conoscenza della Natura, delle sue leggi, della sua innata creatività ancora capace di meravigliarci allo stato naturale quando riusciamo a “staccare” un po la spina dai condizionamenti sociali, culturali e domestici.

Natura con la N maiuscola è la natura creata da Dio (Intelligenza che sovrasta tutte le altre intelligenze e loro datore di Vita).

Il Kremmerz definiva Dio come la legge che nell’armonia più perfetta governa l’universo. Una legge nelle cui basse applicazioni la scienza moderna applicata (dedita in buona parte allo sfruttamento della Natura) ha costruito il suo basso sapere pur anelando, e talvolta disgraziatamente riuscendo, a strapparle qualche segreto provocando disastri immani. Questa storia mi ricorda la storiella del mistico che implorava dio di dargli un millesimo della sua maestà. Fu ridotto in cenere da un solo miliardesimo di quel potere che per pietà gli era stato concesso.

Questo spiega perché la Natura custodisca così accanitamente i suoi segreti: per la bontà del suo Creatore… per non far del male al ricercatore impreparato e inesperto anche se le vie del Signore erano e restano infinite, tant’è che un ricercatore appassionato come Paolo Lucarelli (vedi: “Scritti alchemici e massonici”) ha dichiarato che c’è chi può aver realizzato la Grande Opera senza nemmeno rendersene conto. Roberto Assagioli, padre della psicosintesi, esprime la stessa convinzione in “Lo sviluppo transpersonale”.

Natura! Se solo sapessimo guardarti con occhi nuovi. Ci parleresti, come fa una amorevole Madre, di un altro mondo senza confini che irradia Amore. E ci condurresti per mano verso orizzonti infiniti pur rimanendo con i piedi per Terra.

“Magnes Clavis Naturae” – scriveva Giuliano Kremmerz ne “La scienza dei Magi” – offrendoci uno zerbino per pulirci i piedi nudi prima di bussare alla piccola e stretta porta della Natura.

Lavis, 09/06/22