Emersione Kundalini

Sembra proprio che ci sia una emergenza planetaria ‘emersione Kundalini’ a giudicare da quello che scrive Gopi Krishna in ‘Kundalini’. La sua decisione di pubblicare nei dettagli la sua esperienza personale che lo ha colto del tutto impreparato, è motivata infatti “dalla considerazione che Kundalini è attiva in milioni di uomini intelligenti in tutte le nazioni civili, creando nella maggioranza dei casi disturbi fisici e psichici che la moderna medicina non è in grado di prevenire o di curare per via della sua totale ignoranza in materia”.(p.51)
Questa considerazione mi ha richiamato alla mente quanto scriveva Assagioli in ‘Lo sviluppo transpersonale’ sul sempre più ampio diffondersi delle crisi spirituali che per essere alleviate dall’esterno richiederebbero un terapeuta preparato professionalmente e spiritualmente cioè “pellegrino sulle vie dello Spirito”. (p.110)
Le vere risposte in questo ambito, come conferma più volte lo stesso Gopi Krishna, vengono di fatto da un “intervento divino” (il Maestro interiore in Assagioli) che nella quotidianità tace sommerso dal rumore della rimandatività dell’esserci, ma che il ‘silenzio’, quello profondo, può farci ascoltare lasciandoci esterrefatti per la profonda saggezza e per l’effetto risolutore che ci dona.
Il risveglio “prematuro e involontario” di Kundalini può assumere molteplici forme descritte in particolare da un altro autore ‘preoccupato’ dal dilagare di questa emersione, da Genevieve Lewis Paulson in ‘Kundalini and the Chakras’ che ho potuto per ora leggere solo a pezzettoni nella versione inglese (quella italiana sembra esaurita). E può andare da forme lievi e piacevoli, come durante una gravidanza, a manifestazioni piuttosto traumatiche che possono condurre ad alcune forme di schizofrenia. [Riprenderò questo argomento in un prossimo intervento se Dio vuole] Ovviamente questi pericoli sono in gran parte scongiurati da chi ha alle spalle un percorso di crescita personale ed ha messo un po di ordine nel proprio mondo interiore.
Genevieve Lewis Paulson ci avverte tuttavia che una volta che Kundalini si sia risvegliata in qualche modo “NON SI TORNA INDIETRO. E’ impossibile invertire il processo anche se a volte può essere rallentato”. Ignorare il fenomeno o reprimerlo cercando di trattenere questa energia, può provocare la congestione e la malattia e – scrive il nostro autore – in casi estremi anche la morte. Occorre invece cooperare, imparare a favorire il processo di cambiamento sapendo che, molto spesso, è lungo e doloroso e in gran parte fuori dal nostro controllo.
Quest’ultima osservazione consente un agevole collegamento con la ‘Notte oscura dell’anima’ di SG+ indicata da Assagioli come esempio su cui meditare. Anche qui infatti è il Sé stesso a guidare il processo spirituale mentre alla personalità è richiesta la pazienza di saper aspettare, spesso soffrendo, e l’umiltà di non inorgoglirsi per qualcosa che decisamente non le appartiene.
Fernando Potì
Lavis, 30 aprile 2019