Meditazione Integrale – livello 2


Con l’esercizio di meditazione sulla “fame” abbiamo iniziato ad esplorare eventuali residue dipendenze e allergie a livello “arcaico” (infrarosso) legato ai bisogni fisiologici. Passiamo ora a considerare il secondo livello quello “magico tribale” (magenta) che prende il via pressappoco a partire dal 18esimo mese di vita.
Una concezione troppo letterale delle religioni, la credenza nelle superstizioni ne sono le manifestazioni più diffuse ed evidenti ai nostri giorni. Più sottili e difficili da cogliere sono invece i residui infantili della fase magica tribale che possono celarsi nella nostra concezione di essere unici e speciali… Verità lapalissiana che può nascondere nelle sue pieghe sottili patologie: “stiamo parlando di una forma infantile, narcisistica ed egocentrica di unicità dove l’idea di essere speciali è associata a quella che gli altri non lo siano – solo io sono speciale! – mentre la forma matura di unicità riconosce che tutti gli esseri senzienti sono manifestazione della Grande Perfezione; quest’unicità è kosmo-centrica, non ego-centrica. Al fine di aprirvi a questa visione kosmo-centrica, dovete eliminare tutte le mappe occulte basate sull’idea che siete magicamente speciali; ed è proprio a questo che serve la mindfulness.”(p.40, Ken Wilber, “Meditazione Integrale”)
Attenzione! E’ anche possibile che qualcuno possieda poteri psichici reali e non solo immaginari. In questo caso, se questi poteri vengono adoperati in una logica egocentrica, col tempo non solo verranno tolti, si rivolgeranno anche contro i loro stessi detentori per effetto di due leggi che Roberto Assagioli cita in “L’atto di volontà”: quella di ritmo e armonia e quella di azione e reazione altrettanto efficaci sul piano psichico che su quello fisico. E non potrebbe essere altrimenti per analogia e superiorità di livello.
In questo caso è quanto mai necessario separare il sottile dallo spesso. Il discrimine sta proprio nell’egocentrismo che se non impedisce alla volontà di proiettarsi in scalate azzardate impedisce in ogni caso di amare il proprio simile (ama il prossimo tuo) e tutte le altre creature anch’esse speciali e uniche nella magia del creato. Difficile riconoscere tali credenze magiche nel percorso di ‘crescita’ e di ‘risveglio’. Talvolta è necessario che l’onda dello Spirito si ritragga affinché le ragioni egocentriche ritrovino vigore e questa volta potentemente vitalizzate dal riflusso di quell’onda che le aveva solo momentaneamente travolte (si veda in merito “Lo sviluppo transpersonale” di Roberto Assagioli).
Vale allora la pena di lavorarci sopra, “imparare a riconoscere tali credenze magiche, tali mappe occulte che regolano la vostra vita, di vedere in che modo e fino a che punto vi fate governare da esse. Osservatele consapevolmente, applicate ad esse la mindfulness tenendole nella luce della vostra attenzione consapevole, e trasformandole così in semplici oggetti della vostra coscienza. Osservate queste convinzioni come oggetti, non lasciate che siano soggetti, mappe occulte con cui interpretare il mondo. Guardatele, non guardate attraverso di esse. Osservatele direttamente, intensamente, non utilizzatele per osservare. Filmatele senza tregua, fin quando non emerge la loro vera natura.”(p.38, Meditazione Integrale)
Lavis, 07/05/2021
Fernando Potì