Appunti su “Meditazione Integrale”


Magistrale, per non dire superlativa, questa lezione di Ken Wilber sul tutto ciò che riguarda ‘crescita’ e ‘risveglio’ e non solo… Ce n’era proprio bisogno!
A me è sembrato lo sviluppo organico e totalizzante, appunto integrale, dello scritto di Assagioli “Spiritualità del ‘900” (“Il mondo interiore”, p.279), dove la crescita è abbozzata per sommi capi ma con chiara indicazioni sulle tappe evolutive con un riferimento particolare alla storia e alle forme organizzative della partecipazione sociale, analogia palese e chiara di quel processo di crescita personale che ritroviamo in “L”atto di volontà” nel paragrafo ‘Amore e volontà’ come linea di sviluppo a livello personale.
Degno assertore – come Assagioli – della psicologia transpersonale Wilber accosta finalmente il ‘risveglio’, finora appannaggio delle tradizioni spirituali, e la ‘crescita’ di recente sviluppo nell’ambito della psicologia moderna (che la Teosofia aveva preconizzato come la scienza del futuro).
Accostamento forse ancora un po’ sommario ma certamente condivisibile, almeno per quello che mi riguarda, capace di dare orientamento ed efficacia all’evoluzione umana e dell’umanità. Ed anche alla portata di tutti senza obbligato ricorso ai professionisti dell’anima che a trovare quello che ti si addice, se hai fatto capolino, volente o nolente, nel regno dello spirito, è veramente cosa ardua (non solo, spesso, per carenza di preparazione ma anche, prevalentemente, per la oggettiva impossibilità di ‘vedere’).
Insomma una mappa sufficientemente chiara per fare un check up faidate del proprio percorso di crescita visto che consente di individuare possibili blocchi, interferenze, residui e inutili zavorre che ci portiamo dentro – con esercizi impegnativi ma non impossibili – rendendo la ‘forma’ inospitale o distorsiva degli effetti di per sé salutari del risveglio.
Sistemare questi ritardi evolutivi che culminano nello ‘stadio integrale’, ai nostri giorni, non è solo utile, è del tutto necessario poiché il ritardo nel riconoscere le forme di manifestazione dello spirito – la sua immanenza – è una palese distorsione delle manifestazioni dell’Uno che può essere liberamente e continuativamente sostenuto solo dalla forma ‘totalità’ tipica di questo stadio di sviluppo.
L’uso della mindfulness intesa nella sua portata ‘tradizionale’ proposta da Wilber è poi la ciliegina sulla torta che smitizzando riti, paramenti e procedure più o meno meticolose – sottigliezze di scuola – rende pane al pane e vino al vino. Il termine di confronto è la consapevolezza partendo dalla considerazione empiricamente verificabile che la nostra usuale percezione è funzionale alla nostra identità personale e sociale (la realtà come costruzione sociale), ma che vi è una consapevolezza integrale punto d’arrivo del nostro percorso che si apre al mondo e alla natura mano a mano che i nostri blocchi vengono sciolti e la percezione ‘vede’ ciò che prima era proibito o offuscato.
E mi fermo qui a questo binomio ‘risveglio’ ‘crescita’ anche se nel testo c’è ben di più come per esempio le linee di sviluppo che mi sono ripromesso di rivedere quando il tempo sarà maturo.
Intanto mi preme aggiungere che non tutto è inscrivibile nei parametri di wilber per cui, come lo stesso autore anticipa, può essere che il livello delle ferite sia tale da richiedere scavi in profondità non contemplati nella mappa proposta. Intanto ci siamo fatti un’idea più chiara di dove siamo e dei compiti che ci attendono. Eventuali eccezzioni vanno affrontate con altri mezzi che consentano di rimettersi in carreggiata. Ma su questo argomento ritornerò prossimamente.
Lavis, 23/05/21
Fernando Poti